lunedì 23 agosto 2010

Vita di San Pei, protettore dei pescatori. Patrono di Pozzuoli

Di famiglia proto-palestinese, nacque a Betlemme nell'un secondo d. C., nella grotta affianco a quella in cui era nato, lo stesso giorno, un israeliano, tale Gesù, dai coniugi Cristo, ma il cui padre era l'Innominato. Ma mentre dai Cristo c'erano un bue e un asinello che esalavano aria condizionata calda, a riscaldare Pei c'erano un porco e un piecoro dall'alito fetido di denti cariati. Mentre dai suoi vicini lo sterco degli animali veniva spalato ogni giorno dalle ali dell'Angelo Custode, da lui vi erano sempre montagne di merda che il padre doveva spalare con grande pena, perché, tra l'altro, il porco e il piecoro soffrivano anche di dissenteria. La madre era una prostituta, il padre non era il padre bensì un cornuto che un bel giorno aveva ricevuto l'Annunciazione dall'Arcangelo Gabriele, noto “capero” del luogo, che gli diede questa novella: “Annunciazione, annunciazione! Tu, Toni', Toni', farai il figlio di Salvatore! Annunciazione: si proprio 'nu curnutone!”
E in quei giorni c'era un andirivieni spaventoso nella grotta dove era nato Gesù. Accorrevano tutti i pastori, i contadini, i mugnai, gli artigiani, i politici, le prostitute, le trans, i preti, pedofili e non, a vedere il bambino e a portargli i cesti natalizi e altri doni: chi gli donava un prosciutto, chi un capretto, vino Cabernet, spumante, formaggi e salumi, cicoli e ricotta, panettone, pandoro, sciuscelle, struffoli, insomma tutto il ben di suo padre. Vennero addirittura tre marrucchini venuti dal lontano Senegal con le collanine d'oro pezzotte, le essenze per la casa e il trip. Ma la grotta in cui era nato Pei, invece, era desolata, triste e, soprattutto, puzzolente. E i suoi poveri genitori si consumavano dalla rabbia nel vedere tutti gli altri così allegri, nell'estasi del trip, a ingozzarsi, ubriacarsi, addobbare le strade con pisellini giapponesi colorati, fare il trenino di capodanno, sparare i botti, soprattutto grazie al buon fuochista dell'Angelo Custode, le cipolle, i fuochi pirotecnici, che creavano nel cielo una specie di grande cometa, rompere le palle a Benito accendendogli un track nella grotta, il tutto sulle note di alcuni zampognari jazz zingari che intonavano canzoni celebri dell'epoca rivisitate, come "M''e fatto senti' 'e stelle", "Bianco Rinal", "'O trip è bello". L'unica apprensione che ebbero per Pei fu di intonare la famosa hit di un gruppo di menestrelli di quel periodo, gli Squ'Al Lohr: "Cornutone". Il loro cenone, quindi, era composto da pane e veleno.
Trascorsero gli anni, e le ruspe evangeliche gli abbatterono quella fetente di grotta, mentre il suo vicino passava le giornate ad esibirsi in giochi di prestigio per farsi buffone davanti alle ragazze, accompagnato da 12 tra assistenti e pali, vestiti e conciati in modo alternativo, tra i cui numeri c'erano il gioco delle tre carte e il morto che resuscitava (e tra gli assistenti vi era uno che lo avrebbe poi tradito, rubandogli il numero dell'ipnosi, il cui nome era Giucas Ichellota). La gente accorreva ogni volta copiosa, ma Pei, che aveva passato anni e anni di miseria, di ingiustizie e di umiliazioni, disgustato e accecato dall'invidia, ignorava tutti loro.
Un giorno si recò sul fiume Giordano a meditare e a rilassarsi. Noto era, infatti, questo luogo, per la pace ed il silenzio in cui era immerso, caratteristiche decantate anche dallo slogan di una nota agenzia di viaggi dell'epoca: “Vacanze sul Giordano, un luogo così tranquillo che puoi fartelo anche in mano!” E così fece. Ma, arrivato nel momento clou, udì, ad un tratto, degli schiamazzi infernali. Turbato, scrutò verso l'altra sponda: era Gesù che aveva appena ricevuto un gavettone da suo cugino, molto avvezzo a scherzi del genere. Gesù, adesso, lo inseguiva gridando: "Giua', si t'acchiappo te faccio 'o culo comm'è l'arca 'e Noè!". Allora, col sangue agli occhi, Pei noleggiò un pedalò, spendendo tutti i pochi soldi che aveva, e si diresse lì per bastonarli con un randello. Ma, arrivato dove l'acqua era alta, all'improvviso, una trota di due miglia, modificata geneticamente dai rifiuti tossici gettati lì da industrie rabbine, saltò fuori e gli sputò in faccia. Ormai all'esaurimento nervoso, promise a sé stesso che l'avrebbe pescata e lasciò perdere momentaneamente gli altri due. Si costruì una canna da pesca e, dopo un mese di fatiche, finalmente ci riuscì. Quindi, colmo di gioia, si precipitò in paese ad esibire l'enorme pesce a tutte le belle ragazze, ma Gesù aveva appena moltiplicato i pani ed i pesci, anche quelli degli apostoli, per la gioia di tutte le donne, con complicatissime operazioni logaritmiche con x tendente a Dio. A questo punto Pei prese la decisione di affrettare i tempi della Bibbia: caricò il kalashnikov acquistato in offerta in un centro commerciale di un'azienda americana, meditando il delitto.
Ma una notte, preso da convulsioni da indigestione di cannolicchi, in estasi mistica, gli apparve l'Arcangelo Gabriele che montava un Ratzinger alato e gaudente, e gli rivelò l'ultima notizia di gossip (parola biblica che indica "i cazzi personali dei vip della Bibbia"): Gesù era figlio del Dio americano (infatti non si spiegava come fosse nato biondo con gli occhi azzurri da genitori dalla pelle color tronky). Lo ammonì, perciò, dicendogli che era inutile e sbagliato sfidare le sacre leggi della raccomandazione. Così, la sera dopo si inginocchiò davanti a lui, che si trovava con i compagni nella villa comunale di Gerusalemme, dove si teneva un festival jazz (in aramaico "Jazzemani"), si pentì, si convertì e lo invitò a una grande mangiata di pesce, invito che questi dovette, però, rifiutare perché si era già organizzato con gli amici per l'ultimo panuozzo di Gragnano, in Galilea, uscita Samaria ovest, nei pressi del Mar Sarno, detto Mar Morto per ovvie ragioni di inquinamento (dove, ricordiamolo, si ubriacarono in modo spaventoso, e Gesù fu colto da allucinazioni e manie di persecuzione).

Martirio.
Divenne il pescatore più bravo del paese (soprattutto dopo la morte di Gesù, martirizzato per aver ordinato un panuozzo non azzimo con porchetta completa, carne vietata agli Ebrei). Siccome, però, nel Giordano scarseggiavano le cozze e la domanda era alta, contrabbandieri le importarono dal Granatello, noto porto del Golfo Persico, inquinato dal petrolio. Scoppiò quindi un'epidemia di colera e stitichezza al tempo stesso e la gente diede la colpa a lui. Gli fu tagliata la testa con un pesce spada da lui pescato per ordine del re Erode Netanyahu.

Iconografia.
E' solitamente raffigurato col pesce in mano.

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